Come è nata “Voci”
Soltanto più tardi si è unita a “Preistoria”
Come nasce una poesia ?
salì a bordo della sua astronave e non appena….
Chi ?
il poeta…
Ah…
camminava irresponsabilmente da più di tre ore, aveva attraversato il grande fiume dal ponte che lo avrebbe portato all’olimpo…
Chi ?
il poeta…
Ah…
cieli grigi di cristallo…
un bizzarro disegno di ponti…
alcuni dritti…
altri convessi…
altri che scendono obliqui sui primi…
figure che si riproducono negli altri circuiti illuminati del canale ma tutti così lunghi e leggeri che le sponde cariche di cupole s’abbassano e si rimpiccioliscono…
Dove ?
dal finestrino dell’astronave del poeta…
Ah…
l’acqua è grigia e azzurra larga come un braccio di mare…
un raggio bianco dritto dal cielo annienta questa commedia…
E che succede ?
una nubècola…
Che ?
una nubècola… la “musa”…
Ah…
e nasce…
da : “nubécola” parola - ma nubécola… è un titolo che non mi piace!
parole volatili…
colte dalle pagine strappate di un libro
confuso con una nuvola…
parola ardente… “rotoli lungo i fianchi di un vulcano”…
riempi i vasti spazi apparentemente freddi lasciando all’aria il tuo trasporto fin oltre i pendii ove si ritiene avvengano le formazioni delle stelle…
nuvole di fiori scendono giù dai balconi…il mio vedere… e non offuscano la mia mente…la chiara visione…
né turbi la serenità dell’animo e così “in un dopo”… “in un dissapore di breve durata”… (ritrovo la serenità del parlare)…
lascio parlar la ragione…
via…a fondo naturale… mio sentimento consapevolezza luminosa segui conduci l’atterraggio ogni qualvolta c’è scarsa visibilità…
via… “sfondo naturale”… mio sentimento… consapevole luce conducimi –dunque! all’atterraggio o - se non già - a terra - e senza malinconia… portami all’uomo d’altri tempi alla Francia… e non mi atteggio a essere sentimentale… sole abbagliante ed io non caddi come un uomo assonnato - anzi! patetici malinconici gentili e assonnati delicati -siete voi! non il tempo! fede ragione affetto… il mio tempo…coscienza ed esperienza nel sentimento… e se entrando in quel che non sarebbe un’anima… l’arenaria rossa… scoprissi invece la mano… altri che già prima scrissero - dunque! è inventata la matita… il fuoco è scoperto… la scrittura! già venne la storia antica…
albero
blu giallo e rosso
suono puro sovrasensibile
al suono di una campana
albero !
perdi il tuo senso esteriore
diventa astratto
e cedi…al senso della bellezza…
preistoria… le foglie tremano sembra vogliano parlare per loro non è ancora storia antica non sanno scrivere sussurrano soltanto il vento…riflesso… non sapevano che sapeva ed egli non sapeva se avrebbe osato dirlo… sei tu la genialità sei tu –dunque! uomo il genio l’invenzione a te è affidato il tuo stesso istinto… c’è un così sottile leggero e armonioso passaggio tra la preistoria e la storia antica… quando – appunto - iniziò la scrittura ed il poeta… già veggente preistorico… in forma di foglie che sussurrano soltanto il vento… non hanno neppure la voce… il veggente già sognava immaginava intuiva sentiva forte dentro sé l’universo… nuvole… nuvole di fiori… la formazione delle stelle… l’uomo evolve con l’epoca della scrittura e trasforma la sua memoria in memoria scritta… le sue parole sono cristalli… e restano fino a noi… oggi… i suoi scritti… gli animi si quietano… sono sereni… conoscono il passato e possono lasciar parlare la ragione… e ora…
il prologo
due minuti prima di scomparire dal mondo che conosceva, il poeta passeggiava per le piacevoli strade del suo villaggio…
sarebbe difficilmente passato - agli occhi della gente - per il tipo che recita i classici a memoria… sembrava esattamente quello che era - un semplice uomo che aveva soddisfatto la naturale curiosità del suo carattere trascrivendo in versi spontanei il batter del suo cuore…
e… la poesia
Preistoria & Voci
di Marco Ennis Mariani
Le foglie tremano e sembra vogliano parlare
per loro non è ancora storia antica
non sanno scrivere
sussurrano soltanto il vento
per loro non è ancora storia antica
non sanno scrivere
sussurrano soltanto il vento
...nulla di più
il poeta non ha memoria
scrive
le sue parole sono cristalli.
Lasciatevi dall'aria trasportare
fin oltre i pendii ove si ritiene
avvengano le formazioni delle
stelle
nuvole di fiori scendono ora dai balconi
il mio vedere non è offuscato
l'animo è sereno
e lascio parlar la ragione.