"l'alberello mi lascia vedere il cielo"
acrylic on canvas 35x50 cm.
Giugno d’oro
Batte il luccichio sull’acqua
come un batter d’ali di serpenti.
Ferma il mio cuore giugno d’oro!
Fammi incontrare il cuore del mio caro amico.
Lungoparma, 20 maggio 2010 4:00 pm
La nuova passeggiata
Mondi che così piccoli vi siete lasciati andare cullati tra la dolcezza, i boschi, i laghi, e quelle strette di mano tanto sicure! L’amore del latte è lontano da me. Devo portare tutti i giorni il mio corpo a spasso! Vorrei per lui trovar un posticino quieto. Verde, giallo, azzurro e…quel bel sole rosso che, unico, scalda la mia pelle. Sole! Sei al centro del nostro e del mio passeggio – e nessun uomo ancora ti sfrutta. Fragole, certo-sì! E’ nel luglio inoltrato che vi trovo,-vi troverò!
Ora, adesso – nell’Economia della Nazione che all’argento e all’oro non dona più nulla, - che dirò? Che farò? A chi dono la mia spensieratezza? Che ne faccio? L’adopero per far magia? Mago! Portami a passeggio con te! Solo e soltanto con te!
L’aria è fresca. Il cielo sempre azzurro. Il sole è alto e fiero.
Il mio dondolio non compromette nulla per nessuno, neppur per me. Sopra a ridenti e profumate pianure gialle e verdi…dicevo, come è intima l’intimità.
Giacchè non posso scrivere devi solo ascoltarmi e taci!
Quello che io ho con me è perché è qui, - con me! Di che devo dire o pensare allora? –avrò tempo. Bisognerà che anche(ispirami all’amore ovvero vieni). E’ in quel “nell’anche” che ancor già io neppur sapevo di ciò o di che ciò si trattasse, scopro l’antico. E’ storia! Va da sé la storia e non ha da consultarsi nell’enciclopedia dove io ora sto cercando “l’anche” che non so.
Quante lenti si potrebbero trovare in più; io sono uno spirituale.
I miei occhi piangono per nulla,-che cos’è?
Scendono lievi e freschi
….per me, solo per me.
L’uomo sa!
E’ scoperto.
Ah…sofferenze, lotte, rossi e caldi sangui coagulati
se anche di voi neppur fu visto l’inebriarsi
né da sorgente né da foce
all’aperto mare luccica l’oro
e il mio è soltanto un sogno…- o no?
Sì! –è soltanto un movimento dell’ultimo piccolo dito del piede, sotto la mia gamba, a sinistra, in basso, -vedi lì? Vicino al tappeto, - “Damaschi”.
E non più bei tessuti, orli, trame belle seppur burrascose; ora, -damaschi! Che vi conosco per canne di fucili “orienterò” il mio vedere non più al compromesso, alla risoluzione più facile e dalla quale e per la quale sempre tutto è brillato.
Sarò costretto, perché e solo perché, a nutrirmi per fame e non farò nulla, nulla più che possa portarmi al peggio. Troverò i miei passi: -“La bella Passeggiata”. Ah…quella sì! L’avevo pensato fin da subito. E solo. Solo. Soltanto così potrò sentire l’abbandono dai vizi?
…dopo andrò avanti, in un giardino.
Non ridurrò una foresta a terreno. Nessuna azione sarà mia per condurre noi e me verso o dentro l’area -che già sappiamo, riservata. No, - io andrò via!
Già che vissi col mio suono non posso ora ridurlo, né tanto meno, non udirlo. Musica dei miei occhi: dipingi!
Maschio inebrio che dalle parole non getti se non il nulla non più del cuore.
Non ho paura del mio amor proprio! - !!!
Ha il suo piccolo spazio il cielo per piangere!
Le sue stelle non possono lasciar traccia, macchia –che sarebbe incancellabile.
Il cielo non è acqua e neppur le stelle sono lacrime. Esse…illuminano. Danno… la traccia e… senza le lacrime non navigheremmo così felici nel mare. Egli non ci sarebbe. Non lo avrebbero fatto. Chi? –dunque? – mare!
Facile è per me navigar nelle lacrime; facile è per me navigar nell’acqua; eh…già, io son marinaio; salpai che da ora ancor non seppi il mio mare; salii sul quel piccolo ponte, piccola passerella immaginaria che mi portò fino a veder l’America. Ah…l’America!
Devo salir sui monti a piedi e in cammino perché non c’è altro che può seguir più forte il mio destino. Eh…già!
Ecco allora il mio pensiero veder solo per sé. Abbandonato allo scrivere; hai dimenticato il blu del cielo?
Eri un piccolo bambino
avevi davanti a te soltanto il blu
l’azzurro
il cielo
tua mamma ti diceva e ti raccontava le cose più belle del mondo
e ora? E ora?
Ora tu! Tu! Tu!
Eh…sì, sono io!
Sono sempre stato così. Sempre.
Non ho avuto il tempo, io, di essere un altro.
Non c’è mai abbastanza tempo per dedicarne ad un altro.
Rimanderò !
Se corrono i pensieri
se la mano non scrive
come i passi del mio cammino
non saprò, non avrò memoria.
Ah…la mia memoria.
Ah…la mia vista.
Ah…il mio: io!
Non più la polvere ma stelle!
Appetito smodato.
Sapere.
Amori.
Ricchezze.
Onori.
Bramerei di parlar da solo.
Brama delle mie gesta lascia correre il tuo destino.
Starà bene e…- anch’io!